Chi si affaccia la prima volta nel mercato immobiliare, comprende da subito quanto la definizione generica di casa nasconda molte sfaccettature, soprattutto se intendiamo acquistare o affittare un appartamento. Monolocale, bilocale, trilocale sono solo alcune delle possibili opzioni d’acquisto o d’affitto e meritano alcuni approfondimenti.
Le dimensioni di un appartamento bilocale
Mentre il monolocale è formato – come la stessa parola suggerisce – da una stanza e un servizio accessorio, il bilocale è un appartamento con due stanze più servizi (come il bagno e il ripostiglio).
La definizione commerciale di stanza però, non deve essere confusa con quella di vano, presente solitamente nelle indicazioni catastali dell’immobile. Questo errore è comune e può generare confusione anche negli annunci commerciali.
Facciamo qualche esempio per chiarire le differenze. Un appartamento composto da una stanza con angolo cottura, divano letto e un bagno è un monolocale, mentre un’abitazione con soggiorno, una cucina, una camera matrimoniale e un bagno, è un bilocale. Quando le camere da letto sono due allora possiamo parlare di trilocale. Nel caso del bilocale e trilocale, anche se la cucina catastalmente è considerata un vano in più ed è separata dal soggiorno, ai fini commerciali è un servizio, come un bagno o un ripostiglio.
Il bilocale è una delle unità immobiliari più diffuse negli ultimi anni e la sua superficie commerciale è di circa 50-60 mq, anche se possiamo avere delle soluzioni abitative di 45 mq.
La legge nazionale impone delle dimensioni minime delle stanze: la camera da letto matrimoniale o la cucina, ad esempio, non possono essere inferiori ai 14 mq, mentre una camera singola non può essere inferiore ai 9 mq. Nei bilocali il bagno dovrà avere una finestra verso l’esterno o in alternativa un adeguato sistema di ricambio dell’aria, mentre in cucina è obbligatorio l’impianto di aspirazione forzata sui fornelli.
Perché scegliere un bilocale?
Acquistare o affittare un bilocale è una scelta che spesso fanno le giovani coppie senza figli. Una propensione iniziale verso un investimento più contenuto, fa si che questa soluzione abitativa sia molto ricercata come primo impianto. Dimensioni ridotte inoltre, richiedono minor dispendio di tempo per la pulizia e la manutenzione, oltre che un notevole abbattimento dei costi generali di gestione, come il riscaldamento, la corrente elettrica o la tassa sui rifiuti.
L’acquisto di un bilocale può essere valutato anche come fonte d’investimento molto interessante per chi cerca casa in ottica di affittare l’appartamento a studenti o lavoratori fuori sede. Un buon acquisto può rivelarsi un ottimo ROI del vostro capitale.
La cucina nel bilocale: a vista o separata?
Abbiamo avuto modo di approfondire che la cucina è commercialmente considerata un servizio al pari del bagno. Rimane però da capire se sia meglio una cucina separata dal soggiorno o a vista. La risposta non è univoca, ma possiamo inserire alcune riflessioni che possono aiutarti nella scelta.
La cucina a vista, che si affaccia nel soggiorno del bilocale è di sicuro d’effetto e anche una soluzione più attuale. Le moderne cucine si compongono con isole o penisole che svolgono la funzione di cottura, contenitori e bancone pranzo/colazione, risparmiando per altro lo spazio solitamente dedicato al tavolo con le sedie. La cucina separata è senza dubbio più tradizionale ma offre il vantaggio visivo di nascondere disordine e soprattutto limita gli odori della cottura dei cibi che sappiamo possono essere il punto debole di una cucina open space.
Per concludere, il bilocale è un appartamento composto da due stanze più servizi, che può avere la cucina a vista o separata. È una soluzione abitativa perfetta per giovani famiglie che cercano casa a prezzi più contenuti, ma anche un ottimo investimento da sfruttare con gli affitti. Il bilocale ha una superficie di circa 50-60 mq e se progettato sapientemente può accogliere tutte le necessità del singolo come della coppia.