Vivere in un monolocale, può essere una libera scelta come un ripiego momentaneo dettato da esigenze particolari. Approfondiamo pro e contro di questa soluzione abitativa.
Acquistare o affittare un monolocale può essere una necessità: per esempio quando si desidera vivere in una zona centrale di una grande città moderando l’investimento, per esigenze di lavoro che richiedono un trasferimento o semplicemente perché cerchiamo una soluzione abitativa pratica. Spesso i monolocali presentano costi di affitto decisamente inferiori rispetto agli appartamenti tradizionali. Anche l’eventuale rata di un mutuo, qualora si decidesse per l’acquisto, è moderata, per non parlare poi di tutte le spese di gestione: riscaldamento, spese condominiali, tassa sui rifiuti ecc.
Monolocale: quali dimensioni?
Le differenze tra un monolocale e un appartamento sono però notevoli. Un monolocale è un mini appartamento costituito da una sola camera più servizi. Questa unica stanza svolge le funzioni sia della zona giorno che della zona notte. L’unico ambiente separato è il bagno, solitamente anch’esso di piccole dimensioni.
La dimensione media di un monolocale varia dai 40 ai 50 metri quadrati, ma nelle grandi città può scendere anche a 30 metri quadri per persona. La normativa vigente non consente abitazioni con dimensioni inferiori ai 28 mq per persona, anche per le mono stanze. Inoltre è obbligatoria la presenza almeno di una finestra (resta escluso il bagno).
I monolocali sono scelti solitamente da persone single o da coppie che desiderano abitare in aree urbane densamente popolate. Una famiglia di tre o quattro persone incontrerà maggiori difficoltà a vivere in un monolocale, almeno non si tratti di un ripiego momentaneo o di una scelta per le vacanze, quindi sempre limitata nel tempo.
Infatti, il monolocale, proprio perché a gestione più economica, è spesso scelto da chi vuole investire qualche risparmio come soluzione di casa vacanze o seconda casa. Piccolo, di facile manutenzione e poco impegnativo economicamente, il monolocale al mare o in montagna fa gola a molti.
Ma se da un lato questa tipologia di abitazione offre alcuni ottimi vantaggi, dall’altro ci sono alcuni aspetti da considerare.
La gestione dello spazio in un monolocale
È una cosa abbastanza comune avere dubbi sull’organizzazione degli ambienti in casa, specie se, come quelli di un monolocale, sono ridotti a 40 o 50 mq, con un’unica stanza che fa da living che da camera da letto. La gestione dello spazio in un monolocale è un aspetto da considerare molto bene, soprattutto se la vostra è una scelta di vita e non un’esigenza temporanea.
Arredare bene un monolocale è soprattutto una questione di funzionalità, senza dimenticare mai stile e design. Grazie ai così detti “arredi smart” o “arredi convertibili”, ovvero mobili studiati e costruiti per offrire più funzioni, si può in effetti dotare un monolocale di molti comfort. Tra questi il più comune è indubbiamente il divano letto, che spesso viene utilizzato anche in altre tipologie di appartamento per sopperire alla mancanza della camera per gli ospiti. Poi troviamo le console allungabili che possono trasformarsi in tavoli anche da 10 persone, pareti giorno che oltre alla libreria contengono il letto a scomparsa e l’armadio, tavolini da soggiorno che si alzano e diventano tavoli da pranzo o scrivanie.
Sfruttare tutto lo spazio del monolocale, soprattutto quello verticale
Un’altra tecnica per migliorare il layout di un monolocale è quella di sfruttare il più possibile lo spazio in verticale. Naturalmente se la stanza lo permette per l’altezza dei soffitti, sarebbe perfetto poter allestire un soppalco, cioè un’area rialzata che a tutti gli effetti crea una seconda stanza. In alternativa possiamo sfruttare al massimo il design degli arredi. Pareti giorno, armadi e cucine vanno progettati valorizzando al massimo l’altezza della stanza. A volte in un monolocale si rende necessaria una progettazione con arredi su misura, una piccola spesa extra che vi ripagherà al meglio nel tempo.
Il monolocale e la privacy
In un monolocale, la zona giorno e la zona notte si fondono in tutt’uno. Molte persone non amano che la zona notte, l’area della casa considerata un po’ più intima, sia visibile anche di giorno, soprattutto se arrivano ospiti improvvisi. Questo è un aspetto che va considerato bene prima di scegliere se vivere o meno in un monolocale. Se proprio non riuscite a rinunciare alla privacy della zona notte, il nostro consiglio è quello di studiare un paravento che vi permetta di creare delle divisioni interne alla stanza. Potrete così schermare la zona dove desideri ottenere più privacy. I separé sono da preferire amovibili per evitare ingombranti pareti fisse nel mezzo alla stanza, ma se preferite una soluzione più strutturata, anche le pareti in vetro con porta scorrevole possono rappresentare una soluzione sia estetica che pratica.
In alternativa i letti a scomparsa sono una soluzione più che ottimale, anche per proteggere coperte e biancheria dagli odori, quando si cucina.
Ultimo consiglio, ma non per questo meno importante, è l’ordine in casa.
Vivere in un monolocale richiede anche una certa attitudine per l’ordine e soprattutto saper scegliere cosa tenere e cosa no. Per quest’ultimo aspetto può venire in aiuto una tecnica meglio conosciuta con il nome di “decluttering”, ovvero la capacità di rimuovere oggetti non necessari, sgombrare, riordinare per guadagnare nuovo spazio.
Concludendo, se da un lato affittare o acquistare un monolocale offre numerosi vantaggi economici e organizzativi, dall’altro dimensioni ridotte e assenza di privacy possono essere aspetti da valutare con attenzione prima di scegliere questa soluzione abitativa.